Platone diceva che solo Dio può parlare
dell'anima, figuriamoci allora cosa possono aggiungere gli psicologi,
gli "esperti" pensatori, gli psichiatri che si affannano a rincorrere
parole nuove per descrivere la mente, ignorando che l'unica cosa che
descrivono è il loro punto di vista sulla mente e che quel punto di
vista è sempre creato dalla stessa mente che cercano, invano, di
catturare.
A loro non è concesso parlare dell'Anima se non attraverso l'ottica scentifica che ignora tutto quell'umano che è poi il tratto caratteristico d'ogni sofferente emozione.
E dunque, non potendoci sostituire a Dio, gli unici che possono parlare dei mali
della nostra Anima sono agli artisti. Eh già, l'atto creativo ripete
quel dono divino concesso all'uomo. Loro possono parlare della nostra
Anima, perchè non usano parole, ma usano la loro opera artistica.
Usano
le parole solo per aprire immagini e paesaggi al di fuori delle parole stesse.
Quando ci sentiamo soli e la vita sembra perdere peso, ecco che possiamo
trovare un senso in ciò che dice thomas bernard: "ciascuno di noi è
completamente isolato in se stesso; anche se tra noi i rapporti sono
strettissimi, la vita intera altro non è se non il tentativo
ininterrotto di ritrovarsi", e per ritrovarci occorre peregrinare in quella distanza che ci separa da noi stessi e che solo l'artista è in grado di colmare....SC