Curriculum Vitae: simbolo di una società senza Psiche



Possiamo notare come nei curriculum che siamo soliti consegnare alle aziende in cerca di personale, manchi quasi totalmente l'aspetto psicologico, ovvero la descrizione dei tratti personali ed emotivi in grado di rappresentare il proprio mondo interno.

E questo perchè alle aziende non interessa per nulla capire chi è realmente una persona, i propri percorsi interiori, ciò che interessa è solo constatare quanto la persona "funzioni" come funziona una macchina, indifferente al fatto che per funzionare bene occorre escludere tutto quel mondo interno che, agli occhi della scalata sociale, è solo un intralcio da evitare.

Molto spesso infatti le persone che "funzionano" bene, i manager riusciti a cui aspiriamo, hanno alle loro spalle una vita personale e psicologica catastrofica: concentrati a inseguire Master, a frequentare corsi di autostima o motivazione per funzionare sempre meglio, non hanno avuto mai tempo per vivere la "loro" vita.  Allora, assuefatti da quel vuoto affettivo, o lavorano fino alla sera per poi tornare a casa "stremati" per non sentire il peso della solitudine oppure si costruiscono una vita personale fittizia, socialmente luccicante, ma priva di qualsivoglia tumulto interiore, messo a tacere come dato che "non fa curriculum".

Nei C.V. allora non si legge tanto il percorso fatto per arrivare al successo, quanto la descrizione di tutta quella vita mancata a cui si risponde rifugiandosi sempre di piu nel lavoro, innescando così quel circolo vizioso tanto caro alla produttività aziendale.

Ed è così che il C.V. è diventato il simbolo di una società senza più Psiche. S.C.

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