"Se fossi come lui/lei": la perdita dell'identità



Viviamo in un mondo a cui non bastiamo mai: alla fine di un percorso di studi, c'è sempre un corso in più da fare; raggiunto un traguardo, ce n'è sempre un altro più importante ad attenderci. 
Non v'è più nessun porto sicuro a cui mirare, in quanto ogni porto è sempre e solo il punto di una nuova e ripetuta partenza.

La nostra identità è sempre un passo più in là da noi stessi, e questa irraggiungibilità porta con sé tutte le nostre felicità mancate: non siamo mai felici perché non possiamo mai “arrivare”.

Questa vita in differita produce nella nostra psiche tutti quei pensieri caratterizzati dalla mancanza: “vorrei essere come lui/lei….” ; “se avessi fatto…..”; “se fossi come te….”, pensieri questi che contribuiscono a quel senso di annullamento della propria esistenza.

Se fossimo veramente come l'altro infatti, noi “saremmo” l' altro. Non saremmo noi più le caratteristiche dell'altro che più ci piacciono, ma saremmo l'altro in tutto e per tutto: per questo non esisteremmo più, saremmo annullati.

Ma non solo: a quel punto esisterebbe solo l' altro, che però, senza la nostra controparte, non saprebbe più come riconoscersi: ecco allora che se fossimo davvero come l'altro, spariremmo entrambi, perché l'esser altro annullerebbe entrambe le esistenze.

Il desiderio d'esser altro traccia la via all'annullamento della propria identità, che però, essendo sempre un passo avanti a noi, non è mai veramente raggiunta e per questo mai veramente annullata...S.C.