Dall'Ego alla collettività. Perchè non vogliamo la democrazia



Come mai, seppur stiamo perdendo man mano tutti gli strumenti democratici, nessuno sembra attivarsi o preoccuparsene più di tanto? Perchè forse, in realtà, nessuno vuole la democrazia in quanto nessuno l'ha mai sentita propria, essendo questo un concetto che in una cultura ego-ica come la nostra difficilmente può aver spazio per emergere.
Tutti vorrebbero gestire il potere in modo autonomo e indipendente e chi non ha tale prerogativa si limita a delegare ad altri.

La democrazia, lo sappiamo, è un sistema di governo in cui la sovranità è esercitata dall'insieme dei cittadini, dove è proprio la parola "insieme" che la nostra cultura sembra non aver mai assimilato: "basta che io abbia questo, il resto non mi interessa" sembra essere lo slogan del mondo odierno. Ma da dove viene tutto questo Ego-ismo?

Il nostro è un paese, ce lo dice bene Nietzsche spiegando l'Occidente, caratterizzato da un tipo di pensiero centrato sull'Io, che piega alla propria volontà le cose del mondo e della natura, dove è nell’agire e nel prevaricare che l’uomo costituisce la propria identità. Ognuno vorrebbe il potere tutto per sè e nessuno è disposto a cederlo e distribuirlo a tutti gli altri membri di una collettività, come democrazia vorrebbe.

Questo "centramento" sull'Ego è anche avvalorato dalla religione Cristiana, dove ognuno si "salva" in modo individualistico, a differenza ad esempio del popolo ebraico che non ha mai avuto il senso dell'Io individuale: per loro infatti non esisteva una “personalità” a sé ma solo una “personalità corporativa” ovvero una personalità in grado di racchiudere in sè tutti gli altri membri, come dimostra l'enunciato completo dei Dieci Comandamenti che termina dicendo: “e se trasgredirai mal te ne incolga te, tuo nipote fino alla decima generazione” sottolineando quanto fosse impossibile pensarsi senza un vincolo di solidarietà tribale in quanto impossibile era sopravvivere nel deserto da soli senza una tribù unita e quindi senza un identità corporativa, l'esatto contrario di quanto accade oggi nel nostro mondo.

E' poi dei giorni nostri l'esubero di nuove figure, quali mental coach, motivatori, etc che altro non fanno se non sottolineare l'importanza dell'Ego a discapito della collettività sociale che invece una certa psicologia pare, finalmente, aver preso talmente sul serio da dichiarare a ragione che i nostri malesseri individuali sono in realtà di natura "psicosociale".

Eh già, perchè non vi è alcuna psiche individuale come vogliono farci credere in quanto è "psiche" solo il nostro rapporto col mondo e con gli altri, che ci forniscono lo specchio in cui ritrovare la nostra identità perduta .... S.C.