Omicidi e suicidi: il male tra Media e diffusione



Sentiamo sempre piu spesso al tg notizie di suicidi, omicidi, follie divampate all'improvviso soprattutto tra i giovani. Proviamo sdegno e facciamo fatica a capire cosa stia accadendo.

Per cercare di comprendere meglio questi fenomeni, partiamo da una considerazione: le immagini di violenza che i Media ci propongono vengono recepite, oltre che ad un livello razionale, anche dal nostro inconscio che non possiede però il controllo della razionalità. Così, quando si abbassano le difese della ragione, magari nelle serate offuscate da alcool -purtroppo tanto care ai giovani-, sorgono i contenuti dell'inconscio: ovvero tutte quelle notizie e tutte quelle immagini di suicidi, omicidi e violenze che i mass media ci ricordano ma che, senza più il freno della ragione, hanno la strada libera per diventare gesto. 

Il problema non sono le notizie ma in sè, ma il fatto che esse, nella velocità con cui si susseguono, non hanno il tempo di essere elaborate, di essere spiegate ai più giovani magari insieme ai genitori: tali notizie generalmente vengono ascoltate distrattamente, magari nell'ora di cena con la famiglia riunita, senza una discussione in grado di collocarle in un ottica di senso e di significato.

Così, essendo gli omicidi o i suicidi gesti già conosciuti ed immagazinati nel nostro inconscio, rischiano di diventare sempre di più una possibilità di comportamento. Ed ecco il circolo vizioso: tanto più riempiamo la nostra mente con tali immagini, tanto piu esse diventeranno possibili e la follia perpetua se stessa, in quanto l'apprendimento diventa prima uno schema di comportamento e poi azione.

Ecco allora l'importanza della famiglia, luogo in cui poter elaborare tali notizie insieme ai propri figli, attribuendo ad esse un senso ed un significato atti a fornire quella comprensione emotiva così importante per giovani. S.C.