Per amarsi in due, occorre essere in tre



Per amare una persona ne servono due: una da amare e un'altra da desiderare.

All'inizio veniamo colpiti da quella persona: la desideriamo, la immaginiamo, fantastichiamo una vita insieme; poi la conosciamo, inizia una relazione e un rapporto duraturo.

Da quel momento non abbiamo più bisogno di immaginare e fantasticare quella persona in quanto la stiamo vivendo: è il prezzo da pagare per averla conosciuta. Il conoscerla infatti ci ha permesso sì di costruire un solido rapporto ma parallelamente ci ha anche tolto la fantasia e l'immaginazione: in fondo perché dovremmo continuare a fantasticare una persona se possiamo viverla?

Il bisogno di immaginare e desiderare a quel punto, non potendo rivolgersi al partner in quanto già conosciuto, non può far altro che dirigersi su altre persone. La psiche cioè ha bisogno di continuare a “desiderare” ed è proprio su quest'equilibrio tra il vivere un amore e il fantasticarne un altro che può nascere una relazione autentica.

Fantasticare un'altra persona non significa affatto che non si ami più il proprio partner o che si debba tradire, anzi: il desiderio non chiede di essere messo in pratica ma solo di potersi manifestare! Senza quel desiderio infatti non si potrebbe reggere neanche l'amore col partner - in quanto non vi può essere amore senza desiderio - al di là del fatto che quel desiderio sia, inevitabilmente, diretto su altre persone.

Ecco perché per amare una persona ne servono due: una da amare e un'altra da continuare a desiderare per mantenere quell'amore. S.C.