Un tempo l'unione, nella forma del matrimonio, rappresentava un
occasione per far meglio carriera, un'opportunità di possedere una casa
propria e un'indipendenza, un aiuto fondato sul denaro e sul nome: non aveva cioè nulla a che fare con l'amore.
Oggi
invece l'unione, nelle forme della convivenza o matrimonio, rappresenta
la massima consacrazione di un amore, il che porta con sé notevoli
conseguenze psicologiche.
Anzitutto in una coppia non ci sono mai due presenze, ma sempre quattro: noi stessi, il partner e le
rispettive "zone d'ombra", ovvero il nostro inconscio: ciò che
non sappiamo ancora di noi stessi, i conflitti passati irrisolti, gli
automatismi della nostra psiche. Nella coppia cioè riproponiamo senza
accorgercene gli stessi meccanismi e comportamenti che abbiamo imparato nella nostra infanzia
osservando i nostri genitori o parenti.
Il
partner quindi nella coppia funge da specchio in cui si riflette tutta
la nostra psiche nascosta ed ecco perché essa rappresenta una della più
grandi opportunità che la vita ci offre: quella di poter conoscere noi
stessi fino in fondo.
Il
punto però è che molte persone non sono predisposte
per questo: conoscere se stessi è un lavoro faticoso, rischioso e
duraturo; mette in discussione le nostre certezze, la nostra identità e
questo contrasta con la cultura dell'Io sempre forte in cui siamo
immersi.
Lo stare in coppia è una vera e propria vocazione non adatta a tutti: c'è chi ce l'ha fin da subito, chi l'ha acquista dopo e chi mai.
Lo stare in coppia è una vera e propria vocazione non adatta a tutti: c'è chi ce l'ha fin da subito, chi l'ha acquista dopo e chi mai.
Il
non essere preparati a ciò porta nella coppia conflitti, rabbia,
incomprensioni, desideri di evasione che poi si ripercuotono, ahimè,
nei figli in un circolo vizioso senza fine.
Questo perché si sta insieme non essendo consapevoli di tutte le implicazione che l'amore porta con sé ma solo per la paura della solitudine o perché si ha bisogno dell'altro/a (e quando v'è il bisogno dell'altro non v'è mai amore!).
Questo perché si sta insieme non essendo consapevoli di tutte le implicazione che l'amore porta con sé ma solo per la paura della solitudine o perché si ha bisogno dell'altro/a (e quando v'è il bisogno dell'altro non v'è mai amore!).
Per
questi motivi, al contrario di quanto accade oggi, le persone che non hanno la vocazione a scavare dentro di sé dovrebbe
star sole e non in coppia, mentre solo in pochi dovrebbero aver accesso
alla coppia con tutte le implicazione a cui essa conduce. S.C.
Per approfondire:
Per Amarsi in due occorre essere in tre
Sul Tradimento
Sulla Gelosia
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